Un debutto da leoni

Matvej Safonov è stato eletto migliore in campo della sfida tra Rennes e Krasnodar

All’esordio assoluto nella fase a gironi della Champions League il Krasnodar tiene testa al Rennes nonostante numerose assenze importanti. Un risultato prestigioso ottenuto grazie a una splendida prestazione corale e alle parate di Safonov.

L’avevamo già detto prima del preliminare con il Paok, questa campagna europea rappresenta un’occasione unica per il Krasnodar, perchè negli anni a venire difficilmente lo ritroveremo in Champions League: il campionato russo da questa stagione ha perso un posto a favore del Portogallo e la concorrenza locale, con i redivivi Spartak e CSKA, è sempre più agguerrita. L’urna di Nyon ha regalato ai neroverdi un girone equilibrato e intrigante, nel quale è possibile evitare di recitare un ruolo da mera comparsa. E alla prima, in casa di un’altra esordiente molto motivata, il Krasnodar non ha deluso.

E pensare che la situazione della vigilia non lasciava grandi aspettative. Il Krasnodar si è presentato in Francia senza Markov, Cabella (entrambi positivi), il capitano Martynovich, Claesson, Wanderson e Ari, mentre Ionov non è stato prelevato in tempo perchè venisse inserito nella lista da consegnare all’Uefa. Insomma, ad esclusione di Markov, tutti elementi chiave, ai quali va aggiunta anche l’assenza del tecnico Murad Musaev, costretto ad allenare da casa per via di una leggera influenza. Non le prerogative migliori per approcciare una partita storica di un club nemmeno dodicenne. I Tori, però, hanno avuto il merito di non crearsi alibi, trasformandosi in veri e propri leoni. Tutti si sono sacrificati per la causa comune, giocando spesso in posizioni non abituali, e la resistenza messa in campo è stata eccezionale. Il Krasnodar ha sofferto, ha contrattaccato, non ha mai abbassato l’intensità (fattore cruciale in queste sfide). In sintesi, il Krasnodar ha ampiamente meritato di essere tra le trentadue migliori squadre del continente.

Dovendo effettuare alcune obbligate scelte di formazione, si sono rivelati utilissimi alcuni acquisti accolti un po’ in sordina e, va detto, un po’ forzati dal cappio del limite sugli stranieri. La duttilità e l’esperienza di Smolnikov e la solidità di Chernov hanno dato maggiori sicurezze ai compagni, come ad esempio Kaio, che col passare delle partite si sta ritagliando un ruolo da protagonista nel reparto più debole, quello difensivo. Purtroppo, però, qualche errore evidente lo compie ancora: dopo il calcio di rigore regalato al Paok, stavolta, il tiro dal dischetto realizzato da Guirassy nasce sugli sviluppi di un pallone perso proprio dal brasiliano. Anche in quel momento, però, la reazione del Krasnodar è stata impeccabile, tant’è che il pareggio è arrivato subito. A realizzarlo ci ha pensato l’uomo meno atteso, l’ecuadoregno Cristian Ramirez. Il terzino fluidificante è al Krasnodar da tre anni, ma non aveva mai segnato. Una statistica della quale, probabilmente, erano a conoscenza gli avversari, che nell’occasione hanno chiuso un possibile filtrante, lasciandogli completamente aperto il tiro, quasi come si fa a pallacanestro con quei cestisti notoriamente poco abili dall’arco. Un rischio che non ha pagato per i francesi, visto che la conclusione di Ramirez si è rivelata imprendibile per Gomis.

Nel finale il Rennes ha aumentato la pressione, complice un ventaglio di opzioni dalla panchina più ampio, ma quelli del Krasnodar, lottando su ogni pallone, hanno retto, grazie anche a Matvej Safonov, sempre impeccabile quando chiamato in causa. La nazionale russa ha trovato il suo nuovo Akinfeev, chissà se Safonov ripercorrerà la carriera del portiere del CSKA anche con il proprio club, diventando una bandiera della società che lo ha formato. Il calendario non lascia spazio per rifiatare, sabato c’è la supersfida contro lo Spartak. Si attendono notizie positive dall’infermeria, nella quale dopo la trasferta transalpina è arrivato anche Sergey Petrov: la settimana prossima sulla rive del mar Nero atterra il Chelsea, per quella che sarà una delle serate più importanti di sempre per il club. A Krasnodar grandi squadre come Real Sociedad, Borussia Dortmund e Bayer Leverkusen ci hanno rimesso le penne, mentre l’unico precedente con una compagine inglese risale al debutto ai gironi di Europa League, datato 2014: in quell’occasione l’Everton raggranellò solamente un punto nel doppio confronto, che sia un precedente di buon auspicio per i Tori?

STADE RENNAIS-KRASNODAR 1-1

STADE RENNAIS (4-3-3): Gomis, Traore, Da Silva, Aguerd, Dalbert (36′ st Truffert), Bourigeaud (24′ st Tait), N’Zonzi, Camavinga (36′ st Hunou), Del Castillo (17′ st Doku), Guirassy, Terrier. (Salin, Nyamsi, Soppy, Rugani, Grenier, Gboho, Siliki, Rutter). All. Stephan

KRASNODAR (4-4-1-1): Safonov 8, Petrov 6,5 (28′ st Suleymanov sv), Kaio 6, Sorokin 6,5, Chernov 6,5, Smolnikov 7, Olsson 6, Vilhena 6,5, Ramirez 7, Utkin 6,5 (27′ st Gazinsky 6,5), Berg 6. (Sinitsyn, Gorodov, Spertsyan, Matsukatov, Kutovoy). All. Murad Musaev (assente per malattia)

Arbitro Anastasios Sidiropoulos (Grecia)

Reti: 11′ st Guirassy (rigore), 14′ st Ramirez

Ammoniti: Traore, Camavinga, Tait, Ramirez, Olsson.
Recupero 0′ e 6′. Calci d’angolo 3-2. Spettatori: 4973.

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